Lo Stemma

Lo statuto comunale di Frattamaggiore afferma che:

 « Il Comune ha come suo segno distintivo lo stemma riconosciuto con R.D. 5.VI.1902, registrato alla Corte dei Conti il 23.VI.1902, Reg. 4, Foglio 12. »
  

Lo stemma di Frattamaggiore è composto da uno scudo gotico a fondo giallo chiaro che denota ricchezza ed ubertà della Contrada. Le tre tau o croci di S. Antonio (le tre T) di color rosso in alto ricordano l’origine greca della località e simboleggiano le tre colonie dai cui profughi ha avuto origine la città di Frattamaggiore: Miseno, Cuma e Atella. In basso sullo scudo vi è un cinghiale nero su piano oscuro a simboleggiare che tal luogo è stato coperto da pruni, sterpi e fratte e terreno incolto ed abbandonato per molto tempo. Lo scudo è contornato da quadretti di color rosso e blu, colori regali della Casa Aragonese in Napoli: onorificenza ricevuta e concessa probabilmente per mano degli Aragonesi Re di Napoli, e più propriamente dal Re Ferrante I d’Aragona nel 1492, epoca in cui fu trasportata la Vicaria a Frattamaggiore. Tutto lo scudo è sormontato da una testa con collo di rinoceronte di color bronzo, e ciò probabilmente per essere stata la sua origine maggiormente longobardica, quantunque il primo sorgere fosse stato greco. In effetti i guerrieri longobardi solevano coprire le loro armi con la pelle di tali animali. Sul capo del rinoceronte vi è una Regia Corona guarnita di pietre preziose, e ciò perché il Casale di Frattamaggiore sin dai tempi remoti fu sempre Regio e Demaniale, cioè appartenente alla Corona e giammai andò soggetto a giurisdizione di feudatari.

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